L’UNESCO torna a Napoli, a Castel Capuano, per promuovere una visione futura della salvaguardia del patrimonio culturale. Una scelta significativa, già evidente nella cornice partenopea che fa da sfondo all’evento.
Il documento “Spirito di Napoli”, approvato nel novembre 2023, punta a rafforzare la tutela del patrimonio culturale, con particolare attenzione ai cambiamenti climatici, ai conflitti e al turismo di massa, fattori che ne minacciano la conservazione.
La Carta rivolge un appello ai 194 Stati membri dell’UNESCO, che saranno ospiti a Napoli da mercoledì 4 a venerdì 6 giugno. In apertura ci sarà il ministro degli Esteri Antonio Tajani che, nel pomeriggio di mercoledì, passerà la parola al ministro della cultura Alessandro Giuli e poi alla direttrice generale dell’Unesco Audrey Azoulay.
Al centro dell’attenzione ci sarà il tema dei beni materiali ed immateriali, ambito in cui la Campania vanta un importante rilievo internazionale. Basti pensare agli svariati beni di rilevanza culturale del territorio come Paestum, la Costiera Amalfitana, i siti archeologici di Ercolano e Pompei e la Reggia di Caserta, per citarne alcuni.
Si affronteranno, poi, temi riguardanti la dimensione economica del patrimonio culturale e il rapporto tra le comunità e i siti Unesco. Rappresentanti ed esperti approfondiranno il dialogo tra la Convenzione del Patrimonio Mondiale e quella per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale.
L’evento è organizzato dal Ministero degli Esteri e quello della Cultura col supporto del Comune di Napoli all’interno dello storico Castel Capuano, uno dei più antichi della città. Quasi due anni fa si era ipotizzato di ospitare la conferenza proprio qui, ma l’idea non si concretizzò a causa dei lavori in corso sulla facciata del cortile principale. Quest’anno, invece, nulla ha ostacolato la realizzazione dell’iniziativa, resa possibile anche grazie all’importantissimo sostegno della Corte d’Appello e della Procura Generale di Napoli che hanno permesso l’uso degli spazi.
Napoli conferma così la propria resilienza in un mondo che guarda alla cultura con crescente attenzione, riaffermando, insieme all’Italia, il proprio ruolo guida nella promozione di progetti orientati ad affrontare le grandi sfide globali.
Si prospettano tre giorni ricchi di spunti e riflessioni in un momento storico segnato da guerre e instabilità. L’obiettivo è promuovere il valore della cultura come strumento di unità e coesione nella società contemporanea.