sabato, 14 Giugno 2025

Cultura in dialogo, visioni per il patrimonio

La sessione pomeridiana della Conferenza sul Patrimonio Mondiale approfondisce il confronto su sostenibilità, solidarietà e dimensione economica
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Nel pomeriggio del 4 giugno 2025, la Conferenza sul Patrimonio Culturale Mondiale nel XXI secolo ha affrontato alcune delle questioni urgenti legate alla tutela del patrimonio in un contesto globale in rapido cambiamento. Al centro del confronto ci sono state la sostenibilità ambientale, solidarietà internazionale e dimensione economica della cultura.

Particolarmente rilevante l’intervento che ha illustrato il ruolo crescente delle tecnologie digitali immersive, come la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR), nella gestione del patrimonio culturale esposto a rischi. Questi strumenti si rivelano fondamentali per fornire risposte rapide e basate sui dati in situazioni di emergenza climatica, contribuendo a prevenire danni irreversibili a siti storici e culturali.

Nel dibattito è emersa anche qualche riflessione critica sull’impiego delle tecnologie digitali: secondo alcuni partecipanti, strumenti come l’intelligenza artificiale rappresentano risorse intrinsecamente neutre, il cui impatto dipende dalle finalità e dagli attori che li impiegano. È stato osservato come spesso, dietro il ricorso a nuove tecnologie, si celi un intento economico e commerciale, piuttosto che un reale interesse per la salvaguardia culturale.

Un messaggio forte è emerso durante la conferenza: “È la cultura a dover guidare la tecnologia, e non il contrario.”

Sul fronte geopolitico, uno degli interventi ha richiamato l’attenzione della comunità internazionale sulle devastazioni in corso nel Paese. “La Russia vuole distruggere il patrimonio culturale ucraino, o peggio vuole distruggere l’Ucraina come Paese”, è stato dichiarato, sottolineando l’importanza del sostegno globale e il ruolo chiave dell’Italia nel fronte comune a difesa della cultura. “Se l’Ucraina vince, vinciamo tutti”, è stato aggiunto.

L’intervento si inserisce in un contesto di crescente riconoscimento internazionale: secondo il Consiglio d’Europa, la distruzione del patrimonio culturale ucraino costituisce un vero e proprio atto di genocidio culturale, volto a cancellare identità e memoria collettiva.

La sessione pomeridiana ha evidenziato la necessità di un approccio multidisciplinare, basato sull’integrazione di competenze, collaborazione tra Stati e partecipazione attiva delle comunità locali. La dimensione economica della cultura è stata inoltre discussa come leva strategica per garantire la sostenibilità degli interventi e generare valore a lungo termine.

L’incontro ha confermato quanto la protezione del patrimonio culturale sia oggi un tema strettamente intrecciato con le dinamiche politiche, ambientali e sociali globali, e come richieda visione, cooperazione e strumenti innovativi per affrontare le sfide del nostro tempo.