Nella mattinata introduttiva del 4 giugno 2025, ha preso ufficialmente il via la seconda edizione della Conferenza sul Patrimonio Culturale Mondiale nel 21° secolo, con una sessione iniziale dedicata all’illustrazione delle finalità e degli obiettivi dell’agenda internazionale promossa dall’UNESCO.
Alle ore 10:52 è cominciata la prima sessione tematica della Conferenza, che ha ripreso e sviluppato gli spunti emersi durante la prima edizione, svoltasi nel novembre 2023. L’attenzione si è concentrata sul rilancio del dibattito internazionale relativo al rafforzamento delle sinergie tra due fondamentali strumenti normativi dell’UNESCO: la Convenzione per la Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale del 1972 e la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale del 2003.
Particolare rilievo è stato dato al tema dell’interconnessione tra beni materiali e immateriali, già affrontato nel primo appuntamento, e ulteriormente sviluppato attraverso una sessione di brainstorming che ha coinvolto esperti attivi nel campo della salvaguardia del patrimonio culturale. L’obiettivo dichiarato è stato quello di identificare nuove dimensioni di studio e azione, capaci di affrontare in modo integrato le sfide attuali.
Tra i temi centrali è emersa la necessità di promuovere una maggiore partecipazione delle comunità locali nei processi decisionali legati al patrimonio culturale, in particolare alla luce delle problematiche derivanti da fenomeni globali come l’over-tourism. Si è ribadita l’importanza di un approccio olistico, capace di coniugare salvaguardia, sviluppo sostenibile e rigenerazione urbana, a partire proprio dall’esempio della città ospitante: Napoli. La riflessione ha toccato il patrimonio immateriale, ricordando l’arte dei pizzaioli napoletani, e si è allargata simbolicamente all’orgoglio cittadino per la recente vittoria del quarto scudetto nel campionato italiano di Serie A.
Sono intervenuti anche studiosi e ricercatori dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e dell’Università di Copenaghen, che hanno affrontato il ruolo delle politiche di attuazione. È stata evidenziata l’importanza della convergenza delle competenze specialistiche apportate dai diversi esperti, nonché della creazione di spazi comuni di dialogo e innovazione, anche attraverso l’uso dei mezzi digitali. Un altro punto chiave è stato il coinvolgimento attivo dei giovani professionisti, visti come attori fondamentali nel processo di trasformazione e rigenerazione, capaci di offrire una visione aggiornata e trasversale, connessa alle molteplici realtà locali e globali.
Alla conferenza hanno preso parte, oltre ai rappresentanti ed esperti provenienti da tutti gli Stati membri dell’UNESCO, il Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, la Direttrice Generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, nonché numerosi Ministri stranieri invitati dal Governo italiano.
In particolare, Tajani ha affermato:
“Saranno momenti di discussione in un momento molto bello per questa città data la vittoria dello scudetto e non solo, poiché l’anno prossimo verrà ospitata anche la Copa América.”
Il Ministro ha dunque parlato di un evento estremamente significativo non solo dal punto di vista sportivo, ma anche per i valori e i principi umani che esso veicola, sottolineando il potenziale aggregante della cultura e dello sport a livello globale.
Continua: “Ci impegneremo affinché reperti archeologici ritornino in patria dai propri eredi per far sì che tutti noi possiamo goderne ogni giorno. La cultura è un patrimonio di tutti e più si aprono le porte alla cultura e più si ha la possibilità di far crescere e conoscere cose che non hanno bisogno di interpretazione: basti pensare al Cristo Velato, opera che colpisce la testa e il cuore.”
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha poi ribadito il ruolo centrale di Napoli come capitale storica della cultura:
“Neapolis vuol dire città nuova. Una città che ha sempre combattuto e che qualche volta è stata anche conquistata. Ma è un punto di riferimento, di incontro e di pace. Continuiamo a lottare per vincere le sfide di oggi e di domani.”
Il Ministro Giuli ha invitato a non cedere al pessimismo e a perseverare con forza e determinazione di fronte alle difficoltà e alle minacce che colpiscono la coesione culturale e sociale.
Infine, la Direttrice Generale Audrey Azoulay ha aperto il suo intervento sottolineando il contributo fondamentale dell’Italia nei processi internazionali di salvaguardia del patrimonio culturale:
“Ci sono pratiche culturali che devono spingerci a mettere in atto un approccio più dinamico attraverso progetti di vario genere. Oggi dobbiamo fare di più e dobbiamo dare voce a tutte le comunità e a tutte le popolazioni indigene del pianeta.”
La prima giornata della conferenza si è aperta all’insegna del dialogo, della cooperazione e della speranza, con uno sguardo rivolto non solo alla tutela del passato, ma anche alla costruzione di un futuro culturale più inclusivo e partecipato.